TUMORE AL SENO: SINTOMATOLOGIA

Sintomi visibili del tumore al seno

Il tumore al seno può presentarsi attraverso dei sintomi visibili, più o meno evidenti.
La presenza di noduli palpabili è sicuramente uno dei campanelli d’allarme a cui prestare maggiore attenzione. Inoltre, tra i sintomi più comuni correlabili al carcinoma mammario vi sono anche una maggiore galattorrea, cioè la secrezione di materiale lattiginoso, rigonfiamento di uno o entrambi i seni e rientro o fuoriuscita del capezzolo. 1

Altri sintomi meno comuni ma comunque associabili al tumore al seno sono prurito o dolore alla mammella, gonfiore, calore o rossore dei seni e scolorimento marmoreo della cute della ghiandola mammaria. 1,2,3

Questi sintomi si confondono con i quelli legati ai cambiamenti ormonali del ciclo mestruale ma è bene monitorare la frequenza con cui si presentano, chiedendo consulto al proprio medico in caso di eventuali sospetti. 1

Da un punto di vista pratico, per un monitoraggio continuo del proprio seno è consigliato eseguire l’autopalpazione, uno test di prevenzione che consente di valutare eventuali modifiche sospette del proprio seno. 1 Per eseguire questo controllo è sufficiente mettersi in piedi, di fronte a uno specchio così da poter osservare attentamente il proprio seno, inizialmente con le braccia lungo i fianchi e, successivamente, in alto.4
Durante l’osservazione è opportuno prestare attenzione a forma, dimensioni e consistenza della pelle del seno, eventuali rossori e alterazione dei capezzoli. Successivamente si può procedere con la palpazione vera e propria: in piedi di fronte allo specchio, si posiziona una mano dietro la testa, mentre l’altra deve essere appoggiata sul seno del braccio alzato, eseguendo movimenti circolari intorno al capezzolo, andando, poi sia verso l’alto sia verso il basso. 4
Per un’analisi più dettagliata, è consigliato spremere delicatamente il capezzolo e verificare se vi siano fuoriuscite di secrezioni liquide, cosi da controllarne eventualmente il colore e la densità. Per valutare la presenza di eventuali linfonodi ingrossati si può eseguire la stessa indagine anche in prossimità del cavo ascellare. L’intera procedura va poi ripetuta anche in posizione supina, garantendo così una valutazione completa e accurata di entrambi i seni. 4

Sintomi iniziali del tumore al seno

Generalmente le forme iniziali di tumore al seno non provocano dolore, tuttavia i sintomi possono variare da persona a persona e non sempre si presentano in maniera chiara ed evidente.

In genere, le forme iniziali di tumore del seno non provocano dolore2

Alcune forme di carcinoma mammario possono essere facilmente diagnosticate attraverso alcuni segnali precoci, come ad esempio i noduli o le masse. I noduli possono essere indolore, identificabili solo per la loro durezza, oppure possono provocare fastidio e apparire più morbidi e malleabili. 2,3
Un nodulo indolore, duro e con bordi irregolari ha maggiori probabilità di essere canceroso, ma anche i noduli morbidi e rotondi possono essere facilmente correlabili alla presenza di un tumore alla mammella. Per alcuni tipi di carcinoma mammario, tuttavia, il seno può presentarsi gonfio in toto o in alcune sue parti, anche se non si sente o percepisce nessun nodulo sottostante evidente.2,3
Relativamente ai noduli come sintomi principali di un sospetto carcinoma mammario, è importante valutare eventuali gonfiori sotto il braccio o introno alla clavicola, in corrispondenza dei linfonodi ascellari. 2,3

Il carcinoma mammario, spesso, comporta anche dei cambiamenti nella forma o nelle dimensioni dei seni, che, infatti, si possono presentare asimmetrici, generalmente uno è visibilmente più grande e ingrossato rispetto all’altro. In questo modo si genera una modifica evidente nell’aspetto senza, però, un motivo chiaro e plausibile di tale cambiamento. 2

In alcuni casi, inoltre, si può verificare ispessimento o rugosità in corrispondenza dei seni. Questi sintomi comportano un aspetto arrossato e infiammato della cute mammaria che, quindi, appare increspata, squamosa e con delle fossette, simili alla buccia di un’arancia. 2,3

Il tumore al seno si può riconoscere anche attraverso dei cambiamenti nel capezzolo che può rientrare o diventare più piatto, secernere del liquido, spesso di colore sanguinolento o trasparente, o presentare alcune eruzione cutanee o desquamazioni, alcune volte anche in corrispondenza dell’areola. 2,3

In alcuni casi di tumore mammario, inoltre, il seno può essere dolorante: sebbene il dolore al seno non sia spesso un sintomo di cancro, alcune donne possono avvertire del fastidio in corrispondenza della mammella o del capezzolo. 2,3

La presenza di uno o più questi sintomi come quelli descritti non significa necessariamente che si abbia un tumore al seno in atto in quanto possono essere associati anche a delle condizioni benigne. Tuttavia, se si notano cambiamenti sospetti, è fondamentale consultare uno specialista, eseguire una valutazione accurata e, se necessario, procedere con ulteriori indagini di screening diagnostiche, come mammografie, ecografie o biopsie.2,3

Sintomi tardivi del tumore al seno

Dolori persistenti e localizzati al seno spesso sono responsabili di una diagnosi tardiva di carcinoma mammario, così come la presenza di linfonodi ingrossati sotto l'ascella che, seppure siano uno dei primi segni del tumore al seno, indicano la diffusione delle cellule tumorali verso i linfonodi adiacenti. 2,3

I sintomi tardivi del carcinoma mammario sono principalmente associati a metastasi, ovvero una condizione tale per cui le cellule tumorali si stanno già diffondendo verso altre parti dell’organismo, abbandonando il tessuto o l’organo iniziale. 2 Tale condizione è correlata alle forme neoplastiche in stadio avanzato.

Tra i sintomi tardivi, il dolore osseo, spesso persistente e associato a fratture, è tra i più frequenti ed è correlabile alla presenza di metastasi ossee. 3

Inoltre, si può manifestare anche un calo di peso inspiegabile e non intenzionale, associato principalmente ad affaticamento e astenia, ovvero un forte senso di stanchezza e debolezza che non migliora nonostante il riposo. 2

In alcuni casi il carcinoma mammario in stadio avanzato si manifesta anche attraverso gonfiore a livello dei linfonodi, in particolare in prossimità della clavicola o sotto il braccio, difficoltà respiratorie, indicative di metastasi polmonari che provocano tosse persistente, mancanza di respiro o, nei casi più gravi, anche dolore toracico. 2
Questo stadio della neoplasia può essere accompagnato anche da dolore al petto o al seno, problemi epatici, che segnano la presenza di metastasi epatiche che si evidenziano con uno stato di ittero, ovvero ingiallimento di cute e occhi, gonfiore e dolore addominale. Si possono manifestare anche dei sintomi neurologici come vertigini, convulsioni, visione offuscata o cefalea, possibili indicatori di metastasi al cervello. 2

La presenza di questi sintomi deve essere un campanello d’allarme per ogni donna che, quindi, dovrà consultare immediatamente un medico per una valutazione approfondita del seno e, in caso di necessità, iniziare il prima possibile un trattamento terapeutico adeguato. 2

Noduli al seno

La mammella è normalmente costituita da noduli che possono avere dimensioni alquanto diverse tra di loro: per scongiurare una diagnosi di tumore al seno è importante che tutti i noduli abbiano la stessa consistenza. 5,6
Per allontanare i dubbi ed escludere la presenza di un nodulo mammario di origine neoplastica, è sempre importante rivolgersi a uno specialista, che prescriverà una serie di accertamenti utili a identificarne la natura. 5

Nelle donne più giovani, se la mammella è piccola e magra o se il tessuto adiposo è modesto, si può avere la sensazione di tante piccole palline di varia dimensione. Se, invece, la mammella giovane è ricca di tessuto connettivo e adiposo, la struttura nodulare è poco evidente ed è difficile evidenziare i diversi noduli che la compongono. 6

Nelle donne in gravidanza, la struttura nodulare è molto evidente in quanto la secrezione ormonale favorisce il rilascio di prolattina in corrispondenza della ghiandola. Durante la menopausa, invece, le fluttuazioni e i cambiamenti ormonali fanno in modo che, progressivamente, il tessuto che forma la ghiandola mammaria si riduca sempre più per lasciare spazio al tessuto adiposo. 6

Anche durante i cicli mestruali, la struttura e la consistenza del seno subiscono delle modifiche strutturali a livello dei noduli. 6

Durante la vita della donna, quindi, il seno subisce modifiche costanti che possono impattare sulla formazione di masse nodulari di diversa natura.

Tuttavia, le alterazioni strutturali della mammella non sono sempre indice di una patologia in corso. Le adenosi e i papillomi, dei noduli duri, piatti, con dimensioni variabili sono un esempio di noduli benigni che si formano in corrispondenza del seno. A questi si aggiungono anche le cisti, delle formazioni tondeggianti, generalmente piene di liquido. 6

Alcuni noduli, inoltre, possono essere dei segni che identificano delle forme benigne di neoplasie, tra le quali il più comune è il fibroadenoma. Generalmente mobili e dalla forme ovale, questi noduli presentano contorni netti e si possono palpare come strutture quasi indipendenti dal resto del tessuto ghiandolare che li circonda. La loro dimensione è variabile e dipende in parte dal momento in cui vengono scoperti e in parte dalla rapidità con cui crescono. A seconda della loro natura possono essere tendenzialmente solidi o molli, ricchi di liquido o a costituzione adiposa. 6

La presenza di tali alterazioni deve essere monitorata costantemente.

Se durante i test di screening o dall’autopalpazione, viene riscontrata la presenza di un nodulo solido, non ben delimitato, aderente alla cute o ai tessuti circostanti è opportuno richiedere la consulenza di uno specialista per definirne la natura.

In tale contesto, se presenti devono essere fatte controllare anche delle deviazioni, retrazione o appiattimenti del profilo mammario o del capezzolo, con o senza secrezione ematica o sierosa in quanto potrebbero essere associabili alla presenza di un tumore al seno. 6

In questi casi si parla di noduli mammari maligni: in questi casi, i confini sono mal definiti, spesso infiltranti la ghiandola e poco mobili. 6

Se viene percepita una protuberanza o una massa dura nel seno o in prossimità dell’ascella è opportuno richiedere un consulto specialistico. Per avere, poi, la certezza della tumorigenità è necessario eseguire una biopsia, al fine di poter iniziare un trattamento terapeutico adeguato in funzione della biologia della neoplasia.

Macchie al seno e manifestazioni cutanee

La maggior parte dei tumori del seno non dà segni di sé e non provoca dolore ma, sebbene ci siano molti fattori benigni che possono causare un arrossamento del seno, come allergie, irritazioni cutanee o infezioni, se la condizione persiste e si estende su un’ampia parte della mammella è opportuno rivolgersi ad uno specialista, soprattutto quando compaiono altri sintomi, come gonfiore e dolore. 7

La dermatite da contatto, le infezioni cutanee e la mastite sono tra le principali responsabili di macchie o alterazioni cutanee benigne del tessuto mammario
Tuttavia, è bene rivolgersi al proprio medico quando si notano delle secrezioni spontanee di liquido dal capezzolo che, in alcuni casi, possono macchiare il reggiseno o, addirittura, i vestiti. 7

Il seno arrossato, gonfio, sensibile al tatto e con un aspetto inspessito, descritto dalle pazienti come “buccia d’arancia”, è uno dei campanelli d’allarme che dovrebbe attenzionare le donne a rivolgersi ad uno specialista in quanto questi sintomi possono essere associati al cancro al seno infiammatorio, una forma molto rara e aggressiva di carcinoma mammario. 7

Prurito al seno: è un sintomo di tumore?

Il prurito al seno è un sintomo spesso sottovalutato e non associato al carcinoma mammario.

Tra le principali cause del prurito vi sono delle condizioni benigne, che non suscitano particolare preoccupazione in quanto correlabili a condizioni facilmente curabili come la dermatite da contatto o atopica, gli eczemi o le infezioni cutanee.

Tuttavia, se oltre al prurito si notano altri segni, come la presenza di noduli o di masse, cambiamenti nella forma della mammella, retrazione del capezzolo o modifiche nell’aspetto e nella consistenza del seno stesso è bene consultare il proprio medico. 8

Alcune forme di tumore mammario, come il cancro al seno infiammatorio o la malattia di Paget del capezzolo, si manifestano proprio con arrossamento, dolore e prurito. 8

Se il prurito persiste e non migliora nonostante i diversi trattamenti domiciliari può essere un campanello d’allarme per una patologia più complessa, che merita attenzioni e indagini.

Perdita di sangue e secrezioni dal capezzolo

Le secrezioni di liquido dal capezzolo vengono spesso attribuite a condizioni patologiche benigne, legate alla gravidanza o all’allattamento. In questi casi, le secrezioni hanno colorazioni biancastre, poco dense, correlate alla secrezione di alti livelli di prolattina, l’ormone responsabile del rilascio di latte dalle ghiandole mammarie. 9

Le cause più comuni responsabili delle secrezioni dal capezzolo sono il papilloma intraduttale, un tumore benigno del dotto mammario che provoca una secrezione trasparente dal capezzolo e viene solitamente trattato chirurgicamente, le mastiti e le infezioni ai dotti mammari che ne provocano la dilatazione con secrezioni dense e appiccicose, spesso accompagnate da retrazioni del capezzolo.

In alcuni casi, tuttavia, le secrezioni possono nascondere delle condizioni patologiche più gravi come il carcinoma mammario invasivo.

Quando si osservano perdite di sangue dal capezzolo, di uno o entrambi i seni, è importante consultare uno specialista in quanto potrebbero essere dei campanelli d’allarme per condizioni patologiche serie, come il carcinoma mammario in situ cioè una forma precoce di cancro al seno confinato ai dotti.

La secrezione sanguigna dal capezzolo correlato al cancro al seno richiede un intervento chirurgico e/o chemioterapia o radioterapia a seconda dello stadio della malattia.

Come si manifesta il tumore al seno durante l'allattamento e la menopausa

ll tumore al seno può manifestarsi in modo diverso durante l'allattamento e la menopausa a causa dei cambiamenti fisiologici che avvengono in queste fasi della vita. 3

L'allattamento, infatti, provoca modiche strutturali al seno che possono comportare mastiti o dotti ostruiti; tali alterazioni complicano la rilevazione di una eventuale massa tumorale.

Durante l’allattamento, inoltre, la presenza di sintomi come noduli al seno, cambiamenti cutanei e secrezioni dal capezzoli possono essere scambiati per dei segni tipici della mastite ma potrebbero anche mascherare una condizione patologica più severa. 3
Solitamente le neoplasie mammarie in gravidanza tendono a presentarsi attraverso delle masse indolori o degli inspessimenti del seno. Questi sintomi, in alcuni casi, possono essere dei campanelli d’allarme di una condizione tumorale che, spesso, si trova già in stadio avanzato.10
Tra i tumori al seno spesso diagnosticati alle donne in gravidanza vi sono i carcinomi mammari tripli negativi, tra i sottotipi più aggressivi. 10

In gravidanza, a causa dei continui cambiamenti della ghiandola mammaria, non solo è più difficile diagnosticare la presenza di un carcinoma mammario, provocando un importante ritardo diagnostico, ma anche curarlo non è affatto semplice. Quasi sempre può essere eseguito un intervento chirurgico ma la chemioterapia può essere somministrata solo dopo il primo trimestre.

Durante questo periodo, quindi, è importante monitorare e controllare il proprio seno costantemente, chiedendo consulto ad uno specialista in caso di dubbi e necessità.10

Anche in menopausa il seno subisce dei grandi cambiamenti a causa della riduzione del rilascio degli ormoni estrogeni e del calo delle fluttuazioni ormonali tipiche dell’età fertile di ogni donna. Questi cambiamenti aumentano il rischio di sviluppo di un tumore al seno. 3

Le donne che hanno avuto gravidanze prima dei 30 anni hanno un rischio lievemente inferiore di sviluppare un carcinoma mammario in menopausa. Lo stesso accade alle donne che, in giovane età, hanno allattato i loro figli: a partire da una durata di 6 mesi, quanti più mesi si è prolungato l’allattamento, quanto più appare ridotto il rischio di sviluppare un tumore al seno.3

Inoltre, è importante considerare che i più comuni sintomi vasomotori associati alla menopausa potrebbero essere legati a un maggior rischio di tumore al seno. Infatti, le donne che hanno avuto vampate di calore e sudorazione notturna particolarmente duraturi, oltre i 10 anni, possono avere una tendenza leggermente aumentata di sviluppare un carcinoma mammario. 11

Emerge, quindi, che in questo nuovo periodo della vita di ogni donna è importante la prevenzione, attraverso esami clinici, tecniche di imaging come la mammografia, la risonanza magnetica e l’ecografia e, in caso di eventuali sospetti, anche la biopsia.

Scopri i principali programmi di prevenzione!

Bibliografia

  1. CRM. Borgomonero. Tumore al seno sintomi iniziali per riconoscerlo. Disponibile all’indirizzo: https://www.cmrborgomanero.it/2022/10/11/tumore-al-seno-sintomi-iniziali-per-riconoscerlo/ Ultimo accesso: giugno 2024.
  2. Linee Guida ESMO. Carcinoma mammario. 2021
  3. Tumore al seno. Il presente. Il futuro. Fondazione VERONESI
  4. Autopalpazione: come riconoscere i cambiamenti del seno. Humanitas. Disponibile all’indirizzo: https://www.humanitas.it/news/autopalpazione-come-riconoscere-i-cambiamenti-del-seno/ Ultimo accesso: giugno 2024.
  5. Seno Clinic. La salute delle donne. Disponibile all’indirizzo: https://www.senoclinicroma.com/problematiche-comuni-nelle-donne/noduli-al-seno. Ultimo accesso: giugno 2024.
  6. Angelini. Nodulo mammario e tumore al seno. Disponibile all’indirizzo: https://www.angelinipharma.it/aree-terapeutiche/igiene-e-cura-della-persona/salute-della-donna/nodulo-mammario-e-tumore-al-seno/ Ultimo accesso: giugno 2024.
  7. Carcinoma mammario in fase iniziale. Informazioni per le pazienti. AIOM. 2020
  8. AIRC. Domane e risposte. Disponibile all’indirizzo: https://www.airc.it/news/domande-e-risposte-gennaio-2016 Ultimo accesso: giugno 2024.
  9. Sajadi-Ernazarova KR, et al. 2023.
  10. Tumore al seno: ecco perché in gravidanza diventa più aggressivo. VERONESI. Disponibile all’indirizzo: https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/oncologia/tumore-al-seno-ecco-perche-in-gravidanza-diventa-piu-aggressivo Ultimo accesso:giugno 2024
  11. Vampate persistenti in menopausa associate al rischio di tumore al seno. VERONESI. Disponibile all’indirizzo: https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/oncologia/vampate-persistenti-in-menopausa-associate-al-rischio-di-tumore-al-seno Ultimo acce