TUMORE AL SENO: PREVENZIONE E DIAGNOSI

Diagnosi precoce del tumore al seno: perché è importante

Scoprire il tumore al seno in fase precoce permette di aumentare le possibilità di guarigione, con trattamenti efficaci e, se possibile, poco invasivi. 1

Per la diagnosi precoce del cancro al seno ogni donna dovrebbe sempre rivolgersi al proprio medico ed eseguire esami specifici in base alla propria età e rischio di sviluppo di una neoplasia mammaria, attuando un programma di prevenzione personalizzato. 2

Screening ed esami per il tumore al seno

Gli strumenti per effettuare la diagnosi di tumore al seno sono molteplici. 2

Le tecniche di diagnostica per immagini che vengono utilizzate nelle donne con sospetto cancro della mammella includono la mammografia, l’ecografia e/o la RM. 1

Oltre a queste indagini, in presenza di una storia familiare pregressa di carcinoma mammario, vengono eseguiti anche i test genetici per la predisposizione al tumore al seno1

MAMMOGRAFIA
mammografia

 

La mammografia, anche detta radiografia della mammella, è un esame di screening utile per evidenziare la presenza di noduli, micro-calcificazioni o altri segni che, direttamente o indirettamente, sono correlati alla diagnosi di tumore al seno. 2
Attraverso questo esame è possibile identificare fino all’85-90% delle neoplasie non ancora palpabili. 2

Questo esame, inoltre, presenta una grande sensibilità diagnostica utilizzando la dose minima di radiazioni. Grazie alle recenti tecniche innovative è stata sviluppata una nuova tecnica mammografica digitale che permette di fornire delle immagini ad alta definizione utilizzando, quindi, dosi di radiazioni ancora più basse. 2

La mammografia è ottimale per l’analisi di un seno adiposo e, per tale motivo, non è consigliata alle donne sotto i 40 anni che, generalmente, presentano un seno più denso e ghiandolare. 2

Come per tutti gli esami diagnostici, anche la mammografia, pur avendo attualmente raggiunto standard di affidabilità molto elevati, non è infallibile in quanto possono verificarsi casi di falsi negativi, di falsi positivi o di sovradiagnosi. 2

ECOGRAFIA
ecografia

 

Un esame diagnostico per lo screening del carcinoma mammario è rappresentato dall’ecografia. 1 Questo esame impiega le onde sonore ad alta frequenza per generare delle immagini delle strutture interne del corpo. Durante l’ecografia mammaria, una sonda ecografica manuale permette al medico di esplorare le mammelle e i linfonodi ascellari. 1
L’esito di questa tecnica permette di avere informazioni sulla presenza di un nodulo, che sia solido o una cisti piena di liquido. 1

RISONANZA MAGNETICA
risonanza

 

Nelle donne con elevato rischio di sviluppare un carcinoma mammario viene consigliato di eseguire una risonanza magnetica, usualmente con liquido di contrasto. 2

La risonanza magnetica è un esame che utilizza campi magnetici ed è caratterizzato da elevata sensibilità in quanto permette di identificare la presenza di una neoplasia anche nei casi in cui gli altri esami di screening, come la mammografia e l’ecografia, non siano stati in grado di farlo. 2

Per sicurezza la risonanza magnetica deve essere sempre effettuata parallelamente a mammografia ed ecografia in quanto i risultati, se non integrati dalle informazioni degli esami di screening tradizionali, possono portare anche a errori nella diagnosi (falsi positivi). 2

Test genetici

Il test genetico per la predisposizione al tumore al seno deve essere eseguito solo dopo un colloquio con un genetista e un oncologo. Tali specialisti, avendo un quadro generale sulla storia clinica e familiare di ogni donna, sono in grado di valutare se sussistono i presupposti per procedere con l’indagine. 2

In linea generale, i principali criteri che possono far sospettare la presenza di mutazioni ereditarie collegate al tumore al seno sono i seguenti: 2

  • 2 familiari con diagnosi di carcinoma al seno al di sotto dei 50 anni di età
  • 3 familiari di cui almeno uno sotto i 40 anni
  • presenza di casi in famiglia di tumore al seno maschile
  • donna in famiglia con tumore al seno in entrambe le mammelle o sia al seno sia all’ovaio
  • presenza in famiglia di una donna con diagnosi di tumore al seno al di sotto dei 35 anni di età

Qualora non vi sia nessuna di queste condizioni, non è necessario sottoporsi al test genetico, anzi è sconsigliato. 2

In presenza di esito positivo non si ha comunque l’assoluta certezza di sviluppare il tumore al seno bensì si ha una stima del rischio individuale più precisa e, quindi, è possibile mettere in atto un programma personalizzato di prevenzione. 2

Prevenzione tumore al seno gratis: visite, screening ed esami

Il Sistema Sanitario Nazionale prevede un programma di screening mammografico gratuito, ogni 1 o 2 anni, per tutte le donne comprese nella fascia di età di maggior rischio per il tumore al seno.

In particolare, tra i 25 e i 40 anni, oltre all’autopalpazione almeno una volta al mese dopo il ciclo mestruale, è consigliata una visita senologica ed ecografica mammaria.

Tra i 40 e i 50 anni, invece, oltre alla visita senologica si consigliano la mammografia e l’ecografia, almeno una volta ogni 1-2 anni.

Vicini all’età della menopausa, ovvero dopo i 50 anni, i principali esami di screening devono essere eseguiti in toto almeno una volta all’anno. 2

 

RM: risonanza magnetica.


Come si fa l’autopalpazione?

La diagnosi precoce può davvero salvare la vita1

Bibliografia

  1. Linee Guida ESMO. Carcinoma mammario. 2021.
  2. Tumore al seno. Il presente. Il futuro. Fondazione VERONESI.